Introduzione
Salonicco, chiamata pure, la Seconda “Vasileuousa”, cioè seconda capitale del impero bizantino – del impero orientale- dopo la separazione teodosiana, sta sulla parte Nord di Penisola Greca e al nostro tempo è la seconda più grande città della Grecia. Nell’età romana, aveva un ruolo importantissimo, ma anche nei primi secoli dell’impero bizantino, come centro politico, e economico. Fu anche il centro ecclesiastico di Macedonia o del territorio politico che si chiamava dai romani Illiricum. Come centro artistico aveva una brillantezza completamente cristiana. Nei primi tre secoli dopo la nascita del Cristo, ovviamente, l’anima del cristianesimo, era molto forte, perche la prima comunità cristiana fu fondata dall’Apostolo della gente, San Paolo, come si vede nelle lettere che ha mandato ai fedeli di Salonicco. I fedeli erano sotto le persecuzioni dei Romani e degli Ebrei, e non possiamo fare un chiaro riferimento a una creazione artistica e architettonica che convalida e fissa l’esistenza e la forza della nuova fede. Dopo l’editto di Milano nel 313 e con l’ausilio al cristianesimo dagli imperatori, la Chiesa ha il bisogno di rivelare la sua esistenza, con la costruzione dei luoghi sacri. Ovviamente, i monumenti che sono salvati da quest' epoca, sono per la maggior parte chiese, le quale erano considerate importanti dall’impero bizantino e perciò le chiese furono edificate con i migliori capitolati indicando sempre la continuità di vita e di cura da parte dalla chiesa.
Oggi non si ritrovano resti architettonici dei monumenti cristiani della Salonicco del IV secolo. Questo elemento è forse dovuto alla poca resistenza degli edifici oppure ad una loro distruzione. Pero, dall’ultimo quarto del IV sec, Salonicco diviene una città cristiana, e principalmente un centro ecclesiastico sotto il potere del Papa. Accanto ai monumenti cristiani, vivono insieme i monumenti dell’epoca pagana e cosi la città conserva un po’ l’aspetto dell’ età romana. Un passato,che non e ancora molto lontano alla fine del IV secolo. Tra monumenti del IV secolo, che possiamo vedere ancora oggi e tra quelli la cui esistenza è accertata dalle fonti , si trovavano le mura che abbracciano la città e il porto. Le mura furono erette dall’imperatore Costantino il Magno nella parte sud-ovest della città, e, piu precisamente, a ovest della chiesa di Santo Mina, chi si trova oggi sulla via Ionos Dragoumi. Nel centro della città, nella parte sud est si trovavano l’ ippodromo (oggi sulla piazza del ippodromo) e il palazzo del imperatore Galerio. Sulla piazza di Navarino, si trovava l’apside di Galerio, in cui passava la via Regia che oggi si chiama via egnata e la Rotonda che fu trasformata in chiesa il V secolo. Possiamo aggiungere l’esistenza di un Forum sulla piazza dei Dicasteri.
Nel 398 il papa Siricio nomina come proprio rappresentate il vescovo di Salonicco –vicarius- per il controllo dell’ ordinazioni vescovili in tutte le regioni del macroterritorio di Illiricum. Questo uso lo ripetono i successori di Siricio verso i vescovi successivi creando cosi l’ istituzione del vicariato di Salonicco. La città accanto all’ importanza politica, assume piano piano importanza anche come centro ecclesiastico. Fu molto importante il consiglio che vinne organizzato a Salonicco dal vescovo Eudoksio contro l’eresia di Dioscuro , Eutihi e Timoteo nel 457 e li scomunica. Pochi anni dopo nel 484, con lo scisma di Acazio il territorio di Salonicco interrompe le relazioni con il papa fino il 518 quando viene abolito lo scisma . Esponenti del papa vengono a Salonicco per celebrare l’ evento ma vengono cacciati dai cittadini di Salonicco. E ovvio che il seguito del questo fatto l’ istituzione del Vicariato decade. Il vescovo di Salonicco fino a 732 firma come Vicarius Papi. Poco dopo l’ imperatore Leone Isavros toglie il territorio del Salonicco dal dominio del Papa. Cosi, da punto di vista ecclesiastico la città diventa importantissima. Cosi si spiegano le costruzioni delle grande basiliche e monumenti cristiani anche le trasformazioni delle residenze romane in luoghi del culto cristiano.
Quando l’estate del 379, l’imperatore teodosio, il Magno e venuto a Salonicco per il pericolo dei goti, la città era la capitale del territorio di Illiricum. Teodosio ha vinto i goti, ma il pericolo era sempre vivo. Perciò l’ imperatore ha ricostruito l esercito ed ha posto nell'esercito soldati di origine gota. Parlando della chiesa, il Febbraio del 380 fu firmato un editto per cui tutti i cittadini di Bisanzio erano obbligati a seguire la fede di nicea, altrimenti sarebbero stati considerati eretici. Nel settembre del 380 si incontra con, l’ amministratore della macro regione di Illiricum,Graziano. Dopo questo incontro la storia di Salonicco cambia perche si definisce come centro politico della Macedonia fino a 395. Quando l imperatore ritorna a Salonicco, e malato, e per sua decisione viene battezzato dal arcivescovo Acholio a Salonicco. Il Novembre del 380 ritorna a Costantinopoli dove muore.
Monumenti del V secolo.
[Una iscrizione, che per molti studiosi è afferente a questo stesso periodo, ci dice: “τειχεσιν αρρήκτοις Ορμισίδας εξετέλεσεν τήνδε πόλιν» cioe “con mura che non cadono Ormisida ha accastellato questa città”. Ormisida fu l amminstratore della macro-zona est, pero prima era l amministratore dell’ Illiricum (sicuramente, prima del 450). Il 5 secolo nasce come periodo di acme e splendore. Durante il secolo, tranne un breve periodo, la città fu la capitale dell’ Illiricum orientale fino alla prima metà del 7 secolo. Parallelamente, il pontefice romano controllava il territorio di Illiricum nominando l’ arcivescovo di Salonicco Vicarius, cioè rappresentate del potere del Papa nell’territorio di Illiricum orientale. La presenza di un rappresentate del Papa in Oriente era la base di varie confusioni nello statuto politico-ecclesiastico tra Oriente e Occidente. Infatti, già dal 5 secolo, Salonicco era parte del impero Orientale, che aveva come capitale la nuova Roma, Costantinopoli, il centro politico ecclesiastico del impero Bizantino.
La città era economicamente molto importante già a partire dagli anni proto cristiani. La sua situazione, come porto centrale del territorio balcanico ha dato a Salonicco una eccellenza commerciale splendida, perche dalla città cominciavano o finivano tutte le strade del trasporto dei prodotti. Un Epigrafe del IV secolo ci informa dell’ esistenza dei commercianti siriaci nella città. In quest’ ultima si trovavano anche quarto fabricche di armi e un palazzo della Zecca fondato dal Costantino Magno. Ciò che ci aiuta , meglio di qualunque altra fonte, a comprendere l'importanza e l'eccellenza di Salonicco nel territorio bizantini, è la prensenza al suo interno di importani edifici monumentali. La maggior parte di essi e dal IV secolo, e sono delgi importantissimi esempi dell’ architettura dell’ età protocriastiana e ci confermano che la città era un centro artistico con laboratori locali di scultura e di creazione dei mosaici. Un esempio è la Rotonda galeriana del inizio del quattro secolo che probabilmente fu il mausoleo di Galerio o tempio di Dia. Fu trasformata come chiesa alla fine del quattro secolo o – secondo altri studiosi- alla metà del 5 secolo con le necessarie aggiunte nella celebrazione dei riti cristiani. Il primo nome della chiesa non e noto. Il theocharides nel 1951 identifica la chiesa come quella degli Arcangeli o degli Asomati. Nel 1591, dopo la caduta della città da parte di turchi,la chiesa fu trasformata in moschea con il nome efenti cammi. Ha preso il nome di san Giorgio all’epoca moderna, perche davanti al monumento romano, si trova una chiesa senza interesse archeologico che si chiama San Giorgio in cui furono trasportate le reliquie che si trovavano nella chiesa quando è stata trasformata in moschea. Nel diciottesimo secolo i viaggiatori stranieri hanno attribuito il nome di Rotonda per la sua forma architettonica. Dopo la liberazione di Salonicco nel 1912 si è dedicata al culto cristiano.
Sulla via di Santa Sophia e vicino alla via Egnatia si trova, oggi, ancora in uso la Chiesa di Achiropiitos, basilica con tre navate. Questa basilica è la meglio conservata a Salonicco e in tutto l’Oriente. Costruita alla seconda metà di 5 secolo, come si capisce dall’una epigrafe in un mosaico che si trova sull’apside centrale di nartece. L’epigrafe ci da l’ informazione che la basilica fu costruita da un presbitero che si chiamava Andrea «Υπέρ ευχής Ανδρέου του ταπεινού». Propabilmente, questo’ Andrea potrebbe identificarsi con il presbitero Andrea che ha partecipato, come esponente del arcivescovo della città, nel sinodo di Celchedone nel 451. Ma la dedica di questa chiesa alla Vergine conferma questa ipotesi di più: il consiglio ecumenico di Calcedonia era quello che ha chiamato la Vergine per la prima volta theotokos contro le eresie monofisite che minimizzavano il personaggio di Maria. In uno scritto del 14 secolo la basilica si riferisce come “Ahiropiitos”non fatta dalle mani umane. In questo scritto che appartiene all’omelia di Costantino Armenopulos per la festa del san Patrone di Salonicco, San Dimitrio, si fa riferimento dell’adorazione insieme con la vergine, l’adorazione di San Dimitrio pure nella basilica ogni Venerdì sera. Questa “συλλατρεία” probabilmente comincia al 5 secolo. Nelle fonti si trovano riferimenti ad una processione durante la Settimana Santa di san Dimitrio. Un giorno prima del “dies Natalis” del santo, la processione cominciava con una preghiera in un luogo che si chiamava “Katafigi”- oggi forse identificabile- e si arrivava alla basilica di Ahiropiitos in cui si celebrava la veglia della festa, poi la processione continuava e arrivava alla basilica di San Dimitrio in cui si celebrava l’ Eucaristia nelle prime ore della mattina.
La basilica di San Dimitrio, costruita nel 5 secolo sopra una chiesetta che indicava il luogo del martirio del santo (che come vedremo dopo questa chiesetta non esisteva e se esisteva non indicava il vero luogo del martirio). La scultura dei capitelli colloca la chiesa alla seconda metà del 5 secolo. Del primo periodo della basilica si sono salvati alcuni mosaici- dedicazioni al santo. Nel 7 secolo un incendio distrugge la basilica e viene restaura poco dopo. Ci sono due opinioni su come doveva essere l’ aspetto iniziale della basilica. La prima vuole la basilica con cinque navate con un transetto mentre la seconda che avesse solotre navate. L’adorazione di san Dimitrio, è molto famosa già dal 4 secolo ma come santo patrono della città si presenta nel 6 secolo durante le invasioni degli Slavi. Secondo la tradizione il santo apparve ai nemici sulle mura della città per proteggerla. Probabilmente il primo Patrono era la Vergine che si adorava nella stessa basilica di san dimitrio insieme con il santo e precisamente la Sua icona si trovava sotto il Kiborion dell’altare centrale della Basilica. Questo l’ abbiamo già visto prima facendo riferimento alla processione che una parte di cui si celebrava a Axiropiitos.
Un altro monumento del 7 secolo è la basilica con 5 navate dedicata alla Sapienza di Dio, Santa Sophia – come la Santa Sophia di Costantinopoli. Dopo gli scavi durante il secolo scorso furono portati alla luce dei resti importantissimi che possono essere identificati come appartenenti al complesso episcopale del inizio 5 secolo. Sotto le fondamenta della basilica del 7 secolo sono ritrovati i resti di un’altra basilica –ovviamente, piu antica. Questa basilica era grandissima lunga 97 metri e larga 53 metri. A questo punto, può cominciare un’ampia discussione riguardo all’identificazione di questa basilica.
Le informazioni riguardo alla presenza o meno di un cattedra vescovile in un centro ecclesiastico cosi importante sono poche. Si cerca di ritrovare il luogo su cui sorgeva il complesso episcopale in base alle informazioni dateci dalle fonti. Alcuni propongono come complesso episcopale la chiesa di Ahiropiitos. Potrebbe essere possibile perche in questa chiesa si celebrava la grande veglia della festa di San Dimitrio e anche perche la Vergine, a cui era dedicata la chiesa, era la Patrona della città. Pero, nasce una questione: Prima Del tardo 5 secolo non esisteva un complesso episcopale in una città cosi importante da un punto di vista ecclesiastico?Dopo le persecuzioni la chiesa di Salonicco diventa un centro ecclesiastico. Già la catena dell’ ordinazione apostolica comincia da San Paolo. La presenza del vescovo durante le persecuzioni è ovvia è confermata dalle fonti anche dai resti della necropoli esistente. Nei primi tempi delle persecuzioni, c’ erano “domus ecclesiae” in cui si celebrava la “Fractio Panis”. La presenza dei santi martiri si certifica anche nelle fonti ma anche nei martirii e nelle iscrizione della necropoli. In questo modo, a seguito delle persecuzioni Salonicco si cristianizza. In Tomos – decisioni- del consiglio di Sardiki – 343 o 374- c’ e un riferimento ad un vescovo di Salonicco che si chiamava Aetios. Ma anche prima di lui esisteva un vescovo che si chiamava Alessandro colui che dopo le persecuzioni ha trasportato le reliquie di Santa Matrona dalla necropoli al centro della città. Questo Alessandro ha partecipato anche nei consigli di Nicea e di Tiros ma anche nelle celebrazioni della inaugurazione di Anastasis a Gerusalemme. Santo Abrozio, poco dopo fa riferimento ad un vescovo che si chiamava Aholios colui che ha fatto la catechesi e ha battezzato l’ imperatore Teodosio -380. Ma non soltanto i testi ma anche i resti delle due necropoli ci parlano della cristianizzazione della città. La creazione e la diffusione delle necropoli cristiane porta all’abbandono dei cimiteri privati, dopo la prima metà del 5 secolo. In questa epoca non pochi cittadini comprano tombe vicino alle tombe dei grandi eroi della fede, i martiri -come succedeva a Roma- perche cosi si assicurava la salvezza dell’ anima e del corpo secondo la fede proto cristiana.
Il complesso Episcopale
Ma i riferimenti – materiali e letterali- non indicano la presenza di un complesso episcopale. Gli scavi archeologici del secolo scorso aiutano far luce su questo problema. Come già abbiamo detto, sopra la basilica di Santa Sophia – del 7 secolo- esisteva un'altra basilica che alcuni identificano la catafighi, il luogo sacro da cui cominciava la processione della festa di Santo Dimitrio. E probabile che la processione cominciasse dalla cattedra del vescovo, facendo una pausa per i vespri a Ahiropiitos e dopo la celebrazione dell’ Eucaristia al luogo del martirio del Santo, o meglio ad un luogo dedicato al santo. Ma questa ipotesi non basta, da un punto di vista archeologico, per indicare il luogo come complesso episcopale.
Cosi si crea un discorso tra fonti letterarie e monumenti esistenti. Pero, in questo caso la ricerca del luogo ove era ubicato il complesso episcopale della città resta ancora se resterebbe nel buio se non tenessi conto di San Dimitrio. Questo perche il ruolo del Santo – al inizio no come Patrone della città come sarebbe stato in seguito- era già nel 4- inizio 5 secolo molto importante. E sarò più chiaro: Secondo la passio di San Dimitrio, lui era un comandante militare nel esercito romano. Ha confessato la sua fede davanti il capo del esercito e è stato martirizzato a Salonicco dentro le terme, alla fine del 3 secolo. Il suo discepolo Nestore –secondo la passio- è stato martirizzato in uno “stadium”. Le informazioni che ci da la passio sono poche. Di terme ne esistevano in vari luoghi all'interno della città,mentre non abbiamo nessuna informazione sulla presenza di uno stadium. Durante il restauro del 1917 della basilica di san Dimitrio, fu torvato un affresco che rappresentava l’ ingresso trionfale a Salonicco del imperatore Giustiniano II. In questo affresco si rappresenta anche una residenza su qui c’e una iscrizione che dice “La Grande Basilica in Stadium”. Ma nascono degli interrogativi: Qual è questa basilica che si trovava sopra lo stadium o meglio sopra il stadio antico? Nel passato l’ opinione più diffusa collocava questo stadio vicino alle terme che si trovavano sotto la basilica di San Dimitrio, in cui è stato martirizzato il santo nestore, amico e discepolo di Dimitrios. Pero, oggi, dopo l’ evoluzione della geologia possiamo capire che questo non poteva essere probabile perche l’ area di questo luogo non era buona per costruire uno stadio lunghissimo come quello delle fonti e soprattutto delle costruzioni termali. Ma anche sotto le fondamenti della basilica di San Dimitrio o li vicino, non si trovava nessun resto archeologico di uno stadio che pro esisteva. Ma ciò che non si spiega è la presenza sia del culto di san Dimitrio sia del culto della Vergine durante della processione che si celebrava un giorno prima dalla festa di Santo. Come già abbiamo detto dalle fonti posteriori la proccessione cominciava dal un luogo sacro identificabile, poi arrivava alla chiesa di Ahiropiitos (monumento del tardo 5 secolo) e finiva alla basilica del santo in cui si trovavano le sue reliquie. Probabilmente, il luogo da cui cominciava potrebbe essere il luogo del martirio – che alla fine, contro la tradizione, non si trovava sotto la basilica. Ma questa sarebbe stata una semplice ipotesi se fossero stati scoperti i resti di un apside molto larga sotto le fondamenta di un palazzo nel 1989, molto vicino alla basilica di Santa Sophia –quella del 7 secolo- sotto la quale, come abbiamo già visto si trovava una basilica del primo 5 secolo. Di conseguenza, le terme- carcere e luogo del martirio - lo stadio- di San Dimitrio si trovavano vicino alla prima basilica -sotto la chiesa di Santa Sophia- che apparteneva al primo luogo del culto di Santo. Cioè, l’ identificabile stadium potrebbe essere collocato alla stessa orientazione rispetto alla prima basilica. Quindi, più o meno abbiamo ricostruito i tre edifici che –come si vede- erano in relazione.
Che relazione potrebbe avere con il complesso episcopale? Tutti questi dati conducono lo studio a una area archeologica conosciuta come “Ninfeo”. Questo Nimfeo si trova in un giardino di una chiesa sotterranea dedicata a San Giovanni Battista,sulla parte sud della basilica di Santa Sophia, 25 metri lontano, e nello stesso livello della prima basilica alla parte ovest sulla via Makenzy King. Dopo i lavori per il restauro di questo ipogeo possiamo essere pronti a identificare il luogo con le terme- carcere in cui è stato martirizzato il Santo Dimitrio. Precisamente, la cripta di San Giovanni era al epoca romana riscaldatore delle terme per il servizio del Stadio che esisteva poco più vicino. Ma questo credo diventa più probabile dopo la scoperta di un affresco dentro questo edificio in cui si rappresenta il santo Dimitrio, del 7 secolo. L’ edificio esagonale –di cui oggi restano soltanto i resti- che si trova accanto alla cripta si vede che fu ideato come Battistero all’ inizio e non come nimfeo secondo la tradizione. Che cose conduce a questo? le ultime scoperte del 2000, cambiano assolutamente l’ ipotesi che ha creato la tradizione. Tornando nei testi martirologici vediamo che il santo della città Dimitrio e stato incarcerato in un edificio delle terme che erano in connessione con il grande Stadium – che come abbiamo visto era sotto la basilica A. La struttura di questo sotterraneo edificio è più antica dalla struttura della basilica e la stessa di un grande apside che fu trovata nel 1989 sotto di un palazzo che –ovviamente- è la grande apside all’ estremità dello stadium. Quindi, possiamo capire che l’ edificio che pre-esisteva era la cisterna del grande stadio. Cioè, alcun dubbio possiamo dire che – alla fine – questo edificio sotterraneo era il vero luogo del prigione e del martirio del santo. Questo edificio – in cui è stato trovato sistema idraulico- è stato trasformato, continuamente, in luogo del culto del martire. Ancora, La orientazione di questo –doppio- edificio è e la stessa della grande apside che fu trovata. Ma il battistero? Altri elementi dettagliati ci confermano l’ ipotesi su cui e basata l’ opinione della odierna costruzione con la basilica A. Questi sono alcuni elementi come i mattoni con un timbro crociato che esistono gli stessi e della stessa qualità nei resti della basilica A. Ma anche l’ incisione della croce su l’ unica colonna marmorea del battistero che esiste si fanno capire che questa incisione non era per la consacrazione del luogo – come si credeva nel passato- ma dentro la incassatura della croce esisteva un strumento fatto dal ferro che funzionava come elemento di rinforzo delle colonne del battistero. Quindi, facendo una “ricostruzione” stiamo parlando di un complesso che potrebbe essere il complesso episcopale della città all’inizio del 5 secolo visto che il battistero esisteva. Questo è l’ unico battistero trovato e identificato del primo 5 secolo. Ma in questo caso, c’ e una particolarità: A proposito di questo complesso episcopale non e soltanto un centro di amministrazione ecclesiastica, ma anche il centro di un culto che si diffonde diventa nei Balcani fino al 10 secolo confermando la tesi per cui Salonicco,non fu soltanto stato non il centro della Macedonia, ma anche la città “ideologicamente capitale” di tutto il territorio balcanico, usando come simbolo il Suo Santo, Dimitrio il Megalomartire.
Ma questa sicurezza nella collocazione del culto di San Dimitrio in questo complesso è nata al seguito delle recenti scoperte del 2000. Durante i lavori del restauro si è scoperto che il luogo battesimale è diventato il luogo del culto di Santo, nel senso che si è trasformato in un luogo di Protezione del famoso “lithro” di San Dimitrio, cioè della piccola bottiglietta piena del sangue del martire, sebbene non sia chiaro quando. Secondo me, questa trasformazione fu fatta quando si ricostruisce la Basilica di Ahiropiitos, quindi nella seconda metà del 5 secolo. Il primo disegno architettonico di Ahiropiitos includeva verso ovest un battistero che esiste ancora oggi. Quindi, con la trasformazione del Battistero in luogo di Adorazione del Santo locale, questo monumento anche perde la funzione di un complesso episcopale, che diventa nel tardo 5 secolo, la basilica di Ahiropiitos il complesso episcopale della città. Ma a cosa serviva questo trasferimento a 200 metri di distanza? Come già abbiamo detto l’ occasione della costruzione della basilica di Ahiropiitos e la dedica alla Vergine era il dogma del Consiglio ecumenico di Chalcedonia che ha riconosciuto la Vergine Maria come Theotokos e no come Cristotokos secondo le dottrine dei Nestoriani. Con questo l’ arcivescovo di Salonicco e Vicarius Papi voleva dichiarare la sua posizione davanti gli eretici dedicando il Suo Complesso Episcopale soltanto alla Theotokos Maria confermando il suo credo e accentando completamente il dogma del Consiglio. Qui, potremmo aggiungere che la Chiesa di Salonicco all’ inizio del Sesto secolo si ricongiunge alla Chiesa di Roma a seguito secondo scisma acaciano -518. Con questi decisioni l’ arcivescovo non convalida soltanto la vera fede ma la sua ubbidienza al Pontefice Romano. Pero accanto questo possiamo trovare una concordia tra le fonti e le grande costruzioni : Ιn questo caso, facendo una “ ricostruzione” topografica della città del IV Secolo, possiamo vedere che i tre edifici di culto non sono molto lontano l’ uno dal atro e cosi si crea un percorso tra loro che probabilmente ha qualche relazione con il culto del Santo Dimitrio. Durante la festa del santo, il 26 di Ottobre, oltre la processione, si faceva una grande festa religiosa e commerciale già dal IV secolo come si capisce dall’ una fonte del 10 secolo. In questo testo con il titolo “ Tιμαρίων ή των περι αυτού παθημάτων” si fa un grande riferimento alla festa che si chiamava “ Dimitria” e durava una settimana. Secondo gli studiosi, questo evento si festeggia già dal IV secolo . Questa settimana, che si chiamava Settimana Santa di San Dimitrio imitava il rito della settimana Santa, e la processione – il venerdi sera si somigliava tantissimo- delle processione di Venerdì Santo cioè dell’ imitazione dei funerali di Cristo. Ma anche la festa commerciale era molto importante perche si trovavano mercanti di tutto il mondo. Ma quello che ci conferma anche la presenza dei pellegrini a Salonicco sono le piccole bottigliette che furono trovate in vari posti in oriente di provenienza thessaloniccense. Queste bottigliette erano piene di profumi liquidi che venivano dalle reliquie del Santo, e le prendevano i pellegrini come “ benedizioni” dalla pellegrinazione a Salonicco.
La città, allora, crea uno spazio per dimosrtare – accanto al credo religioso- il potere politico. Nell’ antichità cristiana questi movimenti erano abbastanza diffusi. Un altro esempio e quello di Efrasio vescovo di Parentium in Iugoslavia che ordina un programma iconografico che serve completamente allo stesso scopo come la costruzione di Ahiropiitos, cioè la dimostrazione della vera fede e l’ accettazione del papa come capo della Chiesa o più tardi nello stesso 6 secolo la rappresentazione del Imperatore Giustiniano e dell’ imperatrice Teodora a San Vitale di Ravenna, dopo l’ ordine del Vescovo Massimiano, che vuol convalidare in questo modo iconograficamente il potere imperiale di Costantinopoli a Ravenna dopo la conquista Giustinianea. Ma Salonicco è un vero proprio esempio di una città del 5 secolo che si cristianizza. L’ inizio dell’ alto medioevo trova la città completamente cristianizzata avendo un ruolo importante per lo svilupo del impero Bizantino.-
Salonicco, chiamata pure, la Seconda “Vasileuousa”, cioè seconda capitale del impero bizantino – del impero orientale- dopo la separazione teodosiana, sta sulla parte Nord di Penisola Greca e al nostro tempo è la seconda più grande città della Grecia. Nell’età romana, aveva un ruolo importantissimo, ma anche nei primi secoli dell’impero bizantino, come centro politico, e economico. Fu anche il centro ecclesiastico di Macedonia o del territorio politico che si chiamava dai romani Illiricum. Come centro artistico aveva una brillantezza completamente cristiana. Nei primi tre secoli dopo la nascita del Cristo, ovviamente, l’anima del cristianesimo, era molto forte, perche la prima comunità cristiana fu fondata dall’Apostolo della gente, San Paolo, come si vede nelle lettere che ha mandato ai fedeli di Salonicco. I fedeli erano sotto le persecuzioni dei Romani e degli Ebrei, e non possiamo fare un chiaro riferimento a una creazione artistica e architettonica che convalida e fissa l’esistenza e la forza della nuova fede. Dopo l’editto di Milano nel 313 e con l’ausilio al cristianesimo dagli imperatori, la Chiesa ha il bisogno di rivelare la sua esistenza, con la costruzione dei luoghi sacri. Ovviamente, i monumenti che sono salvati da quest' epoca, sono per la maggior parte chiese, le quale erano considerate importanti dall’impero bizantino e perciò le chiese furono edificate con i migliori capitolati indicando sempre la continuità di vita e di cura da parte dalla chiesa.
Oggi non si ritrovano resti architettonici dei monumenti cristiani della Salonicco del IV secolo. Questo elemento è forse dovuto alla poca resistenza degli edifici oppure ad una loro distruzione. Pero, dall’ultimo quarto del IV sec, Salonicco diviene una città cristiana, e principalmente un centro ecclesiastico sotto il potere del Papa. Accanto ai monumenti cristiani, vivono insieme i monumenti dell’epoca pagana e cosi la città conserva un po’ l’aspetto dell’ età romana. Un passato,che non e ancora molto lontano alla fine del IV secolo. Tra monumenti del IV secolo, che possiamo vedere ancora oggi e tra quelli la cui esistenza è accertata dalle fonti , si trovavano le mura che abbracciano la città e il porto. Le mura furono erette dall’imperatore Costantino il Magno nella parte sud-ovest della città, e, piu precisamente, a ovest della chiesa di Santo Mina, chi si trova oggi sulla via Ionos Dragoumi. Nel centro della città, nella parte sud est si trovavano l’ ippodromo (oggi sulla piazza del ippodromo) e il palazzo del imperatore Galerio. Sulla piazza di Navarino, si trovava l’apside di Galerio, in cui passava la via Regia che oggi si chiama via egnata e la Rotonda che fu trasformata in chiesa il V secolo. Possiamo aggiungere l’esistenza di un Forum sulla piazza dei Dicasteri.
Nel 398 il papa Siricio nomina come proprio rappresentate il vescovo di Salonicco –vicarius- per il controllo dell’ ordinazioni vescovili in tutte le regioni del macroterritorio di Illiricum. Questo uso lo ripetono i successori di Siricio verso i vescovi successivi creando cosi l’ istituzione del vicariato di Salonicco. La città accanto all’ importanza politica, assume piano piano importanza anche come centro ecclesiastico. Fu molto importante il consiglio che vinne organizzato a Salonicco dal vescovo Eudoksio contro l’eresia di Dioscuro , Eutihi e Timoteo nel 457 e li scomunica. Pochi anni dopo nel 484, con lo scisma di Acazio il territorio di Salonicco interrompe le relazioni con il papa fino il 518 quando viene abolito lo scisma . Esponenti del papa vengono a Salonicco per celebrare l’ evento ma vengono cacciati dai cittadini di Salonicco. E ovvio che il seguito del questo fatto l’ istituzione del Vicariato decade. Il vescovo di Salonicco fino a 732 firma come Vicarius Papi. Poco dopo l’ imperatore Leone Isavros toglie il territorio del Salonicco dal dominio del Papa. Cosi, da punto di vista ecclesiastico la città diventa importantissima. Cosi si spiegano le costruzioni delle grande basiliche e monumenti cristiani anche le trasformazioni delle residenze romane in luoghi del culto cristiano.
Quando l’estate del 379, l’imperatore teodosio, il Magno e venuto a Salonicco per il pericolo dei goti, la città era la capitale del territorio di Illiricum. Teodosio ha vinto i goti, ma il pericolo era sempre vivo. Perciò l’ imperatore ha ricostruito l esercito ed ha posto nell'esercito soldati di origine gota. Parlando della chiesa, il Febbraio del 380 fu firmato un editto per cui tutti i cittadini di Bisanzio erano obbligati a seguire la fede di nicea, altrimenti sarebbero stati considerati eretici. Nel settembre del 380 si incontra con, l’ amministratore della macro regione di Illiricum,Graziano. Dopo questo incontro la storia di Salonicco cambia perche si definisce come centro politico della Macedonia fino a 395. Quando l imperatore ritorna a Salonicco, e malato, e per sua decisione viene battezzato dal arcivescovo Acholio a Salonicco. Il Novembre del 380 ritorna a Costantinopoli dove muore.
Monumenti del V secolo.
[Una iscrizione, che per molti studiosi è afferente a questo stesso periodo, ci dice: “τειχεσιν αρρήκτοις Ορμισίδας εξετέλεσεν τήνδε πόλιν» cioe “con mura che non cadono Ormisida ha accastellato questa città”. Ormisida fu l amminstratore della macro-zona est, pero prima era l amministratore dell’ Illiricum (sicuramente, prima del 450). Il 5 secolo nasce come periodo di acme e splendore. Durante il secolo, tranne un breve periodo, la città fu la capitale dell’ Illiricum orientale fino alla prima metà del 7 secolo. Parallelamente, il pontefice romano controllava il territorio di Illiricum nominando l’ arcivescovo di Salonicco Vicarius, cioè rappresentate del potere del Papa nell’territorio di Illiricum orientale. La presenza di un rappresentate del Papa in Oriente era la base di varie confusioni nello statuto politico-ecclesiastico tra Oriente e Occidente. Infatti, già dal 5 secolo, Salonicco era parte del impero Orientale, che aveva come capitale la nuova Roma, Costantinopoli, il centro politico ecclesiastico del impero Bizantino.
La città era economicamente molto importante già a partire dagli anni proto cristiani. La sua situazione, come porto centrale del territorio balcanico ha dato a Salonicco una eccellenza commerciale splendida, perche dalla città cominciavano o finivano tutte le strade del trasporto dei prodotti. Un Epigrafe del IV secolo ci informa dell’ esistenza dei commercianti siriaci nella città. In quest’ ultima si trovavano anche quarto fabricche di armi e un palazzo della Zecca fondato dal Costantino Magno. Ciò che ci aiuta , meglio di qualunque altra fonte, a comprendere l'importanza e l'eccellenza di Salonicco nel territorio bizantini, è la prensenza al suo interno di importani edifici monumentali. La maggior parte di essi e dal IV secolo, e sono delgi importantissimi esempi dell’ architettura dell’ età protocriastiana e ci confermano che la città era un centro artistico con laboratori locali di scultura e di creazione dei mosaici. Un esempio è la Rotonda galeriana del inizio del quattro secolo che probabilmente fu il mausoleo di Galerio o tempio di Dia. Fu trasformata come chiesa alla fine del quattro secolo o – secondo altri studiosi- alla metà del 5 secolo con le necessarie aggiunte nella celebrazione dei riti cristiani. Il primo nome della chiesa non e noto. Il theocharides nel 1951 identifica la chiesa come quella degli Arcangeli o degli Asomati. Nel 1591, dopo la caduta della città da parte di turchi,la chiesa fu trasformata in moschea con il nome efenti cammi. Ha preso il nome di san Giorgio all’epoca moderna, perche davanti al monumento romano, si trova una chiesa senza interesse archeologico che si chiama San Giorgio in cui furono trasportate le reliquie che si trovavano nella chiesa quando è stata trasformata in moschea. Nel diciottesimo secolo i viaggiatori stranieri hanno attribuito il nome di Rotonda per la sua forma architettonica. Dopo la liberazione di Salonicco nel 1912 si è dedicata al culto cristiano.
Sulla via di Santa Sophia e vicino alla via Egnatia si trova, oggi, ancora in uso la Chiesa di Achiropiitos, basilica con tre navate. Questa basilica è la meglio conservata a Salonicco e in tutto l’Oriente. Costruita alla seconda metà di 5 secolo, come si capisce dall’una epigrafe in un mosaico che si trova sull’apside centrale di nartece. L’epigrafe ci da l’ informazione che la basilica fu costruita da un presbitero che si chiamava Andrea «Υπέρ ευχής Ανδρέου του ταπεινού». Propabilmente, questo’ Andrea potrebbe identificarsi con il presbitero Andrea che ha partecipato, come esponente del arcivescovo della città, nel sinodo di Celchedone nel 451. Ma la dedica di questa chiesa alla Vergine conferma questa ipotesi di più: il consiglio ecumenico di Calcedonia era quello che ha chiamato la Vergine per la prima volta theotokos contro le eresie monofisite che minimizzavano il personaggio di Maria. In uno scritto del 14 secolo la basilica si riferisce come “Ahiropiitos”non fatta dalle mani umane. In questo scritto che appartiene all’omelia di Costantino Armenopulos per la festa del san Patrone di Salonicco, San Dimitrio, si fa riferimento dell’adorazione insieme con la vergine, l’adorazione di San Dimitrio pure nella basilica ogni Venerdì sera. Questa “συλλατρεία” probabilmente comincia al 5 secolo. Nelle fonti si trovano riferimenti ad una processione durante la Settimana Santa di san Dimitrio. Un giorno prima del “dies Natalis” del santo, la processione cominciava con una preghiera in un luogo che si chiamava “Katafigi”- oggi forse identificabile- e si arrivava alla basilica di Ahiropiitos in cui si celebrava la veglia della festa, poi la processione continuava e arrivava alla basilica di San Dimitrio in cui si celebrava l’ Eucaristia nelle prime ore della mattina.
La basilica di San Dimitrio, costruita nel 5 secolo sopra una chiesetta che indicava il luogo del martirio del santo (che come vedremo dopo questa chiesetta non esisteva e se esisteva non indicava il vero luogo del martirio). La scultura dei capitelli colloca la chiesa alla seconda metà del 5 secolo. Del primo periodo della basilica si sono salvati alcuni mosaici- dedicazioni al santo. Nel 7 secolo un incendio distrugge la basilica e viene restaura poco dopo. Ci sono due opinioni su come doveva essere l’ aspetto iniziale della basilica. La prima vuole la basilica con cinque navate con un transetto mentre la seconda che avesse solotre navate. L’adorazione di san Dimitrio, è molto famosa già dal 4 secolo ma come santo patrono della città si presenta nel 6 secolo durante le invasioni degli Slavi. Secondo la tradizione il santo apparve ai nemici sulle mura della città per proteggerla. Probabilmente il primo Patrono era la Vergine che si adorava nella stessa basilica di san dimitrio insieme con il santo e precisamente la Sua icona si trovava sotto il Kiborion dell’altare centrale della Basilica. Questo l’ abbiamo già visto prima facendo riferimento alla processione che una parte di cui si celebrava a Axiropiitos.
Un altro monumento del 7 secolo è la basilica con 5 navate dedicata alla Sapienza di Dio, Santa Sophia – come la Santa Sophia di Costantinopoli. Dopo gli scavi durante il secolo scorso furono portati alla luce dei resti importantissimi che possono essere identificati come appartenenti al complesso episcopale del inizio 5 secolo. Sotto le fondamenta della basilica del 7 secolo sono ritrovati i resti di un’altra basilica –ovviamente, piu antica. Questa basilica era grandissima lunga 97 metri e larga 53 metri. A questo punto, può cominciare un’ampia discussione riguardo all’identificazione di questa basilica.
Le informazioni riguardo alla presenza o meno di un cattedra vescovile in un centro ecclesiastico cosi importante sono poche. Si cerca di ritrovare il luogo su cui sorgeva il complesso episcopale in base alle informazioni dateci dalle fonti. Alcuni propongono come complesso episcopale la chiesa di Ahiropiitos. Potrebbe essere possibile perche in questa chiesa si celebrava la grande veglia della festa di San Dimitrio e anche perche la Vergine, a cui era dedicata la chiesa, era la Patrona della città. Pero, nasce una questione: Prima Del tardo 5 secolo non esisteva un complesso episcopale in una città cosi importante da un punto di vista ecclesiastico?Dopo le persecuzioni la chiesa di Salonicco diventa un centro ecclesiastico. Già la catena dell’ ordinazione apostolica comincia da San Paolo. La presenza del vescovo durante le persecuzioni è ovvia è confermata dalle fonti anche dai resti della necropoli esistente. Nei primi tempi delle persecuzioni, c’ erano “domus ecclesiae” in cui si celebrava la “Fractio Panis”. La presenza dei santi martiri si certifica anche nelle fonti ma anche nei martirii e nelle iscrizione della necropoli. In questo modo, a seguito delle persecuzioni Salonicco si cristianizza. In Tomos – decisioni- del consiglio di Sardiki – 343 o 374- c’ e un riferimento ad un vescovo di Salonicco che si chiamava Aetios. Ma anche prima di lui esisteva un vescovo che si chiamava Alessandro colui che dopo le persecuzioni ha trasportato le reliquie di Santa Matrona dalla necropoli al centro della città. Questo Alessandro ha partecipato anche nei consigli di Nicea e di Tiros ma anche nelle celebrazioni della inaugurazione di Anastasis a Gerusalemme. Santo Abrozio, poco dopo fa riferimento ad un vescovo che si chiamava Aholios colui che ha fatto la catechesi e ha battezzato l’ imperatore Teodosio -380. Ma non soltanto i testi ma anche i resti delle due necropoli ci parlano della cristianizzazione della città. La creazione e la diffusione delle necropoli cristiane porta all’abbandono dei cimiteri privati, dopo la prima metà del 5 secolo. In questa epoca non pochi cittadini comprano tombe vicino alle tombe dei grandi eroi della fede, i martiri -come succedeva a Roma- perche cosi si assicurava la salvezza dell’ anima e del corpo secondo la fede proto cristiana.
Il complesso Episcopale
Ma i riferimenti – materiali e letterali- non indicano la presenza di un complesso episcopale. Gli scavi archeologici del secolo scorso aiutano far luce su questo problema. Come già abbiamo detto, sopra la basilica di Santa Sophia – del 7 secolo- esisteva un'altra basilica che alcuni identificano la catafighi, il luogo sacro da cui cominciava la processione della festa di Santo Dimitrio. E probabile che la processione cominciasse dalla cattedra del vescovo, facendo una pausa per i vespri a Ahiropiitos e dopo la celebrazione dell’ Eucaristia al luogo del martirio del Santo, o meglio ad un luogo dedicato al santo. Ma questa ipotesi non basta, da un punto di vista archeologico, per indicare il luogo come complesso episcopale.
Cosi si crea un discorso tra fonti letterarie e monumenti esistenti. Pero, in questo caso la ricerca del luogo ove era ubicato il complesso episcopale della città resta ancora se resterebbe nel buio se non tenessi conto di San Dimitrio. Questo perche il ruolo del Santo – al inizio no come Patrone della città come sarebbe stato in seguito- era già nel 4- inizio 5 secolo molto importante. E sarò più chiaro: Secondo la passio di San Dimitrio, lui era un comandante militare nel esercito romano. Ha confessato la sua fede davanti il capo del esercito e è stato martirizzato a Salonicco dentro le terme, alla fine del 3 secolo. Il suo discepolo Nestore –secondo la passio- è stato martirizzato in uno “stadium”. Le informazioni che ci da la passio sono poche. Di terme ne esistevano in vari luoghi all'interno della città,mentre non abbiamo nessuna informazione sulla presenza di uno stadium. Durante il restauro del 1917 della basilica di san Dimitrio, fu torvato un affresco che rappresentava l’ ingresso trionfale a Salonicco del imperatore Giustiniano II. In questo affresco si rappresenta anche una residenza su qui c’e una iscrizione che dice “La Grande Basilica in Stadium”. Ma nascono degli interrogativi: Qual è questa basilica che si trovava sopra lo stadium o meglio sopra il stadio antico? Nel passato l’ opinione più diffusa collocava questo stadio vicino alle terme che si trovavano sotto la basilica di San Dimitrio, in cui è stato martirizzato il santo nestore, amico e discepolo di Dimitrios. Pero, oggi, dopo l’ evoluzione della geologia possiamo capire che questo non poteva essere probabile perche l’ area di questo luogo non era buona per costruire uno stadio lunghissimo come quello delle fonti e soprattutto delle costruzioni termali. Ma anche sotto le fondamenti della basilica di San Dimitrio o li vicino, non si trovava nessun resto archeologico di uno stadio che pro esisteva. Ma ciò che non si spiega è la presenza sia del culto di san Dimitrio sia del culto della Vergine durante della processione che si celebrava un giorno prima dalla festa di Santo. Come già abbiamo detto dalle fonti posteriori la proccessione cominciava dal un luogo sacro identificabile, poi arrivava alla chiesa di Ahiropiitos (monumento del tardo 5 secolo) e finiva alla basilica del santo in cui si trovavano le sue reliquie. Probabilmente, il luogo da cui cominciava potrebbe essere il luogo del martirio – che alla fine, contro la tradizione, non si trovava sotto la basilica. Ma questa sarebbe stata una semplice ipotesi se fossero stati scoperti i resti di un apside molto larga sotto le fondamenta di un palazzo nel 1989, molto vicino alla basilica di Santa Sophia –quella del 7 secolo- sotto la quale, come abbiamo già visto si trovava una basilica del primo 5 secolo. Di conseguenza, le terme- carcere e luogo del martirio - lo stadio- di San Dimitrio si trovavano vicino alla prima basilica -sotto la chiesa di Santa Sophia- che apparteneva al primo luogo del culto di Santo. Cioè, l’ identificabile stadium potrebbe essere collocato alla stessa orientazione rispetto alla prima basilica. Quindi, più o meno abbiamo ricostruito i tre edifici che –come si vede- erano in relazione.
Che relazione potrebbe avere con il complesso episcopale? Tutti questi dati conducono lo studio a una area archeologica conosciuta come “Ninfeo”. Questo Nimfeo si trova in un giardino di una chiesa sotterranea dedicata a San Giovanni Battista,sulla parte sud della basilica di Santa Sophia, 25 metri lontano, e nello stesso livello della prima basilica alla parte ovest sulla via Makenzy King. Dopo i lavori per il restauro di questo ipogeo possiamo essere pronti a identificare il luogo con le terme- carcere in cui è stato martirizzato il Santo Dimitrio. Precisamente, la cripta di San Giovanni era al epoca romana riscaldatore delle terme per il servizio del Stadio che esisteva poco più vicino. Ma questo credo diventa più probabile dopo la scoperta di un affresco dentro questo edificio in cui si rappresenta il santo Dimitrio, del 7 secolo. L’ edificio esagonale –di cui oggi restano soltanto i resti- che si trova accanto alla cripta si vede che fu ideato come Battistero all’ inizio e non come nimfeo secondo la tradizione. Che cose conduce a questo? le ultime scoperte del 2000, cambiano assolutamente l’ ipotesi che ha creato la tradizione. Tornando nei testi martirologici vediamo che il santo della città Dimitrio e stato incarcerato in un edificio delle terme che erano in connessione con il grande Stadium – che come abbiamo visto era sotto la basilica A. La struttura di questo sotterraneo edificio è più antica dalla struttura della basilica e la stessa di un grande apside che fu trovata nel 1989 sotto di un palazzo che –ovviamente- è la grande apside all’ estremità dello stadium. Quindi, possiamo capire che l’ edificio che pre-esisteva era la cisterna del grande stadio. Cioè, alcun dubbio possiamo dire che – alla fine – questo edificio sotterraneo era il vero luogo del prigione e del martirio del santo. Questo edificio – in cui è stato trovato sistema idraulico- è stato trasformato, continuamente, in luogo del culto del martire. Ancora, La orientazione di questo –doppio- edificio è e la stessa della grande apside che fu trovata. Ma il battistero? Altri elementi dettagliati ci confermano l’ ipotesi su cui e basata l’ opinione della odierna costruzione con la basilica A. Questi sono alcuni elementi come i mattoni con un timbro crociato che esistono gli stessi e della stessa qualità nei resti della basilica A. Ma anche l’ incisione della croce su l’ unica colonna marmorea del battistero che esiste si fanno capire che questa incisione non era per la consacrazione del luogo – come si credeva nel passato- ma dentro la incassatura della croce esisteva un strumento fatto dal ferro che funzionava come elemento di rinforzo delle colonne del battistero. Quindi, facendo una “ricostruzione” stiamo parlando di un complesso che potrebbe essere il complesso episcopale della città all’inizio del 5 secolo visto che il battistero esisteva. Questo è l’ unico battistero trovato e identificato del primo 5 secolo. Ma in questo caso, c’ e una particolarità: A proposito di questo complesso episcopale non e soltanto un centro di amministrazione ecclesiastica, ma anche il centro di un culto che si diffonde diventa nei Balcani fino al 10 secolo confermando la tesi per cui Salonicco,non fu soltanto stato non il centro della Macedonia, ma anche la città “ideologicamente capitale” di tutto il territorio balcanico, usando come simbolo il Suo Santo, Dimitrio il Megalomartire.
Ma questa sicurezza nella collocazione del culto di San Dimitrio in questo complesso è nata al seguito delle recenti scoperte del 2000. Durante i lavori del restauro si è scoperto che il luogo battesimale è diventato il luogo del culto di Santo, nel senso che si è trasformato in un luogo di Protezione del famoso “lithro” di San Dimitrio, cioè della piccola bottiglietta piena del sangue del martire, sebbene non sia chiaro quando. Secondo me, questa trasformazione fu fatta quando si ricostruisce la Basilica di Ahiropiitos, quindi nella seconda metà del 5 secolo. Il primo disegno architettonico di Ahiropiitos includeva verso ovest un battistero che esiste ancora oggi. Quindi, con la trasformazione del Battistero in luogo di Adorazione del Santo locale, questo monumento anche perde la funzione di un complesso episcopale, che diventa nel tardo 5 secolo, la basilica di Ahiropiitos il complesso episcopale della città. Ma a cosa serviva questo trasferimento a 200 metri di distanza? Come già abbiamo detto l’ occasione della costruzione della basilica di Ahiropiitos e la dedica alla Vergine era il dogma del Consiglio ecumenico di Chalcedonia che ha riconosciuto la Vergine Maria come Theotokos e no come Cristotokos secondo le dottrine dei Nestoriani. Con questo l’ arcivescovo di Salonicco e Vicarius Papi voleva dichiarare la sua posizione davanti gli eretici dedicando il Suo Complesso Episcopale soltanto alla Theotokos Maria confermando il suo credo e accentando completamente il dogma del Consiglio. Qui, potremmo aggiungere che la Chiesa di Salonicco all’ inizio del Sesto secolo si ricongiunge alla Chiesa di Roma a seguito secondo scisma acaciano -518. Con questi decisioni l’ arcivescovo non convalida soltanto la vera fede ma la sua ubbidienza al Pontefice Romano. Pero accanto questo possiamo trovare una concordia tra le fonti e le grande costruzioni : Ιn questo caso, facendo una “ ricostruzione” topografica della città del IV Secolo, possiamo vedere che i tre edifici di culto non sono molto lontano l’ uno dal atro e cosi si crea un percorso tra loro che probabilmente ha qualche relazione con il culto del Santo Dimitrio. Durante la festa del santo, il 26 di Ottobre, oltre la processione, si faceva una grande festa religiosa e commerciale già dal IV secolo come si capisce dall’ una fonte del 10 secolo. In questo testo con il titolo “ Tιμαρίων ή των περι αυτού παθημάτων” si fa un grande riferimento alla festa che si chiamava “ Dimitria” e durava una settimana. Secondo gli studiosi, questo evento si festeggia già dal IV secolo . Questa settimana, che si chiamava Settimana Santa di San Dimitrio imitava il rito della settimana Santa, e la processione – il venerdi sera si somigliava tantissimo- delle processione di Venerdì Santo cioè dell’ imitazione dei funerali di Cristo. Ma anche la festa commerciale era molto importante perche si trovavano mercanti di tutto il mondo. Ma quello che ci conferma anche la presenza dei pellegrini a Salonicco sono le piccole bottigliette che furono trovate in vari posti in oriente di provenienza thessaloniccense. Queste bottigliette erano piene di profumi liquidi che venivano dalle reliquie del Santo, e le prendevano i pellegrini come “ benedizioni” dalla pellegrinazione a Salonicco.
La città, allora, crea uno spazio per dimosrtare – accanto al credo religioso- il potere politico. Nell’ antichità cristiana questi movimenti erano abbastanza diffusi. Un altro esempio e quello di Efrasio vescovo di Parentium in Iugoslavia che ordina un programma iconografico che serve completamente allo stesso scopo come la costruzione di Ahiropiitos, cioè la dimostrazione della vera fede e l’ accettazione del papa come capo della Chiesa o più tardi nello stesso 6 secolo la rappresentazione del Imperatore Giustiniano e dell’ imperatrice Teodora a San Vitale di Ravenna, dopo l’ ordine del Vescovo Massimiano, che vuol convalidare in questo modo iconograficamente il potere imperiale di Costantinopoli a Ravenna dopo la conquista Giustinianea. Ma Salonicco è un vero proprio esempio di una città del 5 secolo che si cristianizza. L’ inizio dell’ alto medioevo trova la città completamente cristianizzata avendo un ruolo importante per lo svilupo del impero Bizantino.-